In questo articolo trattiamo della pipa elettronica.
Il mondo dell’elettronica ha raggiunto e superato i limiti di quello che, in passato, era ritenuto impossibile. Oltre alla e-cig, la sigaretta elettronica all’italiana, è arrivata anche la pipa elettronica. Studiata come variante meno innocua della pipa tradizionale, quella elettronica non prevede l’impiego del tabacco e, soprattutto, della nicotina, particolarmente nociva per la salute umana.
Qual è il suo funzionamento e in base a quali parametri si decide il modello migliore? In questa pagina affronteremo come affrontare l’acquisto di una pipa elettronica, dando uno sguardo alle caratteristiche più importanti.
Il meccanismo di vaporizzazione è praticamente lo stesso, sia nel caso della sigaretta che della pipa elettronica. La differenza sostanziale è, ovviamente, nella struttura esterna. L’involucro, infatti, è ben diverso dalla forma “a penna” della sigaretta, proprio per non trasmettere al fumatore la sensazione di utilizzare qualcosa di diverso.
La pipa elettronica è una diretta evoluzione delle sigarette elettroniche, dedicata a chi nella modernità conserva un’anima antica.
Amata da hipster e chi ha un’anima inglese, la pipa elettronica è a tutti gli effetti una e-cig travestita da oggetto di culto. A differenza di una e-cig, la pipa elettronica è quasi del tutto identica al modello tradizionale, perché i materiali usati per il rivestimento sono gli stessi.
Un fumatore di pipa non si troverà a disagio maneggiando una pipa elettronica, perché la gestualità e il peso rimangono inalterati.
A differenza di una sigaretta comune, che ovviamente avrà una consistenza in netto contrasto con la sua cugina elettronica, una pipa risulterà molto più semplice da sostituire per un tabagista.
Peso e materiali esterni sono inalterati, e molto spesso anche il design è ricalcato alla perfezione. Per questa ragione molti fumatori si stanno rivolgendo a questa creazione dall’anima vintage per il proprio svapo dallo stile inglese.
Quali sono i prezzi delle sigarette elettroniche? In questo articolo lo approfondiamo.
Volete abbandonare la classica sigaretta elettronica in favore di quella elettronica ma non sapete quanti soldi bisogna spendere? Le sigarette elettroniche di solito sul popolare e-commerce partono da un prezzo minimo di 10 euro ad uno massimo di 50 euro. Ovviamente, più è alto il prezzo più saranno le funzioni che la sigaretta elettronica da voi scelta vi metterà a disposizione.
Uno dei tanti aspetti che spinge i fumatori di sigarette di tabacco a passare alla sigaretta elettronica è anche il costo contenuto.
Infatti svapare fa bene sia alla salute che al portafoglio, comportando un risparmio annuo davvero notevole.
Per considerare il costo di una sigaretta elettronica bisogna pensare anche alla sua durata e a quella dei suoi componenti.
Sul mercato esistono moltissimi modelli di sigarette elettroniche, con caratteristiche anche molto differenti tra loro. Non è quindi facile capire subito quale modello sia più adatto alle proprie esigenze. Facciamo allora chiarezza su i vari aspetti da considerare per acquistare la sigaretta elettronica più giusta.
Innanzitutto va detto che le le sigarette elettroniche di prima generazione erano molto differenti rispetto a quelle oggi in commercio. Le batterie duravamo molto meno ed era necessario ricaricarle continuamente, i caricabatterie erano scomodi, così come le ingombranti bottigliette di liquido, oltre al fatto che non davano affatto quell’amata sensazione di colpo in gola, tanto cara ai veri fumatori. L’uso delle prime e-cig era davvero molto scomodo, per questo molti delusi sono tornati alle sigarette tradizionali.
È necessario inoltre precisare che la tossicità delle sigarette tradizionali non è data dalla nicotina, ma dal catrame e da tutte le altre sostanze tossiche che si formano durante la combustione e che vengono inalate. La nicotina ha un basso potenziale di dipendenza, paragonabile alla caffeina, il vero danno è generato dalla combustione. Le sigarette elettroniche permettono quindi di assumere nicotina in modo più sicuro. Per quando riguarda i dosaggi va tenuto presente che con lo “svapo” gli effetti si manifestano più lentamente, è meglio quindi iniziare con una concentrazione di nicotina medio-alta, quindi dai 12 ai 24 mg/ml.
Scegliere gli aromi non è facile, sperimentare dunque è certamente il modo migliore, anche perché il sapore di tabacco potrebbe non essere quello che si preferisce. Il consiglio è di utilizzare almeno due o tre aromi differenti, tenendo presente che smettendo di fumare le sigarette tradizionali il gusto e la sua percezione cambiano.
Come viene descritta la sigaretta elettronica su Wikipedia? In questo articolo lo approfondiamo.
La sigaretta elettronica (detta impropriamente svapo) è un dispositivo elettronico nato con l’obiettivo di fornire un’alternativa al consumo di tabacchi lavorati (sigarette, sigari e pipe) che ricalchi le mimiche e le percezioni sensoriali di questi ultimi. È usata per “diminuire la dipendenza” e l’uso di sigarette, pipe e sigari tradizionali. Il governo della Gran Bretagna ha presentato in parlamento nel dicembre 2017 il primo studio scientifico a lungo termine che dimostra che la sigaretta elettronica riduce i rischi del 95% rispetto alla sigaretta tradizionale di tabacco. Tale studio si affianca ad altri tipi di settore che non evidenziano problemi sanitari rilevanti dovuti all’utilizzo delle sigarette elettroniche.
Il primo vero brevetto risale al 1965, depositato dallo statunitense Herbert A. Gilbert. Il primo prodotto commerciale viene commercializzato in Cina a Pechino nel 2003 sfruttando una tecnologia ad ultrasuoni da Hon Lik, un farmacista cinese. Commercializzata in Cina da parte del Gruppo Golden Dragon (Holdings)”, un’industria farmaceutica cinese di Hong Kong, le sigarette elettroniche sono state brevettate come Ruyan, che significa “quasi come il fumo”. Gli utilizzatori delle sigarette elettroniche sono chiamati vapers, ed è nata una comunità di appassionati.
Il termine sigaretta elettronica identifica tutti i dispositivi elettronici in grado di inalare vapore senza fare uso di combustione. Sebbene esistano dei prodotti dall’aspetto simile alla sigaretta tradizionale, esistono svariati tipi di dispositivi che differiscono nella forma, nelle prestazioni e nella resa aromatica. Ogni dispositivo è un assemblaggio di più parti (a volte costruite da produttori diversi) vendute singolarmente o, per comodità del consumatore, in appositi kit (solitamente corredati da caricabatterie e ricambi).
In tempi di allarme e legittima preoccupazione da coronavirus, due scienziati hanno pensato di offrire un documento informativo alla comunità degli utilizzatori di sigaretta elettronica di tutto il mondo. Si tratta di due nomi noti nel campo della scienza applicata al vaping: Roberto Sussman dell’Istituto di scienze nucleari dell’Università nazionale autonoma del Messico e direttore dell’associazione di consumatori Pro-Vapeo Mexico, e Carmen Escrig, biologa specializzata in virologia dell’Università autonoma di Madrid e coordinatrice della Plataforma para la reducción del daño por tabaquismo. Il documento, nella versione inglese, si intitola “Vaping and Sars-cov-2 and Covid-19 technical information for vapers” ed è stato ritenuto necessario, si legge nell’introduzione, perché “la diffusione della pandemia dovuta al virus Sars-cov-2 offre terreno fertile alla disinformazione sulla sigaretta elettronica”.
Una tendenza di cui abbiamo dato conto in un articolo di ieri. “Gli svapatori – continuano gli autori – devono essere equipaggiati con informazioni e dati affidabili per poter contoargomentare”.
Il documento, ricco di riferimenti a ricerche scientifiche, fa il punto sulle evidenze che hanno già trovato spazio sulle nostre colonne. Per quanto riguarda il fumo, gli autori citano il lavoro di Farsalinos, Barbouni e Niaura, che rileva come gli studi disponibili finora non indichino un maggiore rischio di grave progressione della malattia Covid-19 nei fumatori. A meno che non abbiano sviluppato malattie fumo correlate.
Escrig e Sussman sono molto chiari anche sul vaping. “Contrariamente a quanto affermato da fonti di disinformazione – affermano nel documento – non esiste alcuna prova che svapare abbia la capacità di influenzare negativamente la reazione immunitaria del corpo, in modo da causare lo sviluppo e la progressione della malattia causata dal virus Sars-cov-2 negli utilizzatori di sigaretta elettronica”. Nel valutare i rischi per i vaper – sottolineano gli autori – occorre sempre tenere a mente che si tratta nella stragrande maggioranza di ex fumatori. “Gli svapatori con un lungo passato da fumatori – spiegano – possono mostrare condizioni riscontrate nei pazienti vulnerabili. Però non si tratterebbe di un effetto del vaping, ma del fumo passato.
Poiché passare completamente dal fumo al vaping migliora le condizioni cardiovascolari e respiratorie – concludono – i fumatori che passano all’elettronica avranno probabilmente una prognosi migliore in caso di infezione da Sars-cov-2”.
Rispetto alla possibilità che il vapore esalato da chi usa la sigaretta elettronica possa essere veicolo di contagio, Sussman e Escrig citano la posizione del professore Neal Benowitz della University of California, a cui si sono aggiunte le rassicurazioni dei Rosanna O’Connor di Public Health England. “Non esiste un rischio specifico di contagio – affermano – È ragionevole aspettarsi che, a seconda della potenza del dispositivo usato, il vapore espirato da una persona infetta diffonda la stessa quantità di goccioline di saliva contenente il virus della normale respirazione di un non vaper”. Dunque rimane importante mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di 1,5 o 2 metri. Gli autori si occupano anche delle proprietà del glicole propilenico, ricordando – come fatto giorni fa da Konstantinos Farsalinos – che non vi sono prove scientifiche che questo abbia effetto sul nuovo coronavirus o nel contesto del vaping.
Il documento si conclude con la raccomandazione, specifica per i vaper, di utilizzare dispositivi a bassa potenza in presenza di altre persone, di non svapare nei luoghi pubblici chiusi e di mantenere una distanza di almeno 2 metri dagli altri se si usa la sigaretta elettronica all’aperto. Con il suggerimento di “essere discreti e non attirare attenzione non desiderata”. “Bisogna ricordare – chiosano gli autori – che sono tempi difficili e molte persone sono state esposte a una massiccia disinformazione”.
Qual’è la migliore sigaretta elettronica per il tiro di polmone? In questo articolo parliamo proprio di questo.
A volte capita di leggere sui siti che un modello si adatti meglio al tiro da guancia piuttosto che da polmone, che cosa vuol dire esattamente?
il tiro di guancia, o anche detto chiuso, è quello che normalmente si fa con la sigarette tradizionali, è un tiro più dolce e moderato. E’ il tipo di tiro che esalta meglio l’aroma del liquido. Associato di solito a vattaggi più bassi.
Il tiro di polmone invece è quello lì profondo che si fa con il cilum o la bonga, si aspira direttamente come se si stesse respirando tramite una cannuccia. E’ il tiro eseguito per generare quella grande quantità di fumo che spesso vedete associata allo svaping elettronico.
E’ in pratica il tipo di tiro maldestro che danno istintivamente alle sigarette tradizionali le persone che non hanno mai fumato nella loro vita e tentano di fumare per la prima volta. Associato questo a vattaggi più importanti, fornisce un particolare e riconoscibile colpo in gola.
Se ami produrre grandi nuvole vapore per divertirti con gli amici ed assaporare nel miglior modo possibile i tuoi liquidi preferiti , la tua sigaretta elettronica migliore è la G-Priv 2 con Tfv8 X Baby, prodotta da SMOK.
Con questa sigaretta elettronica SMOK è andata oltre l’immaginabile : una Box Mod alimentata da 2 batterie 18650, capace di erogare fino a 230W di potenza, regolabili tramite un display touch and screen da 2 pollici. La resa aromatica è eccellente, d’altronde il Tfv8 X Baby è il fratello minore del famigerato Atomizzatore SMOK TFV8.
Confusione tra tiro di guancia e di polmone by Michela fumopositivo
Qual’è la migliore sigaretta elettronica ? In questo articolo approfondiamo le varie opinioni a riguardo. Negli ultimi anni 2016, 2017 , 2018 (e in previsione negli anni a venire 2019, 2020, 2021..) sono stati messi sul mercato un numero incredibile di modelli, che puoi acquistare online ed a un buon prezzo, dispositivi con più o meno funzioni, composti da materiali e componenti di qualità oppure più economici, dalle dimensioni ridotte o più ingombranti, la scelta essendo molto vasta può disorientare, quindi è difficile affermare quale sia la migliore sigaretta elettronica rispetto ad un’altra, bisogna sempre valutare le varie caratteristiche ed in base a queste, scegliere quella che si ritiene migliore e più rispondente alle proprie esigenze.
Chi ha deciso di abbandonare le tradizionali sigarette in favore delle innovative versioni elettroniche lo ha fatto per evitare di mettere a repentaglio inutilmente la propria salute. La scelta del giusto dispositivo richiede particolare attenzione perché l’acquisto del prodotto sbagliato potrebbe scoraggiare la buona volontà e far tornare alle cattive abitudini. Chi ha a disposizione molto tempo e ama documentarsi a dovere prima di fare una scelta avrà già consultato le tante recensioni e opinioni sui migliori prodotti in circolazione.
La migliore sigaretta elettronica in circolazione non sembrerà una normale sigaretta: quante volte vediamo persone che fumano fuori da un centro commerciale o da un ufficio o siamo noi stessi a dover subire il freddo dell’inverno per poterci fumare una sigaretta in pace?
Le sigarette elettroniche nascono per evitare queste situazioni e aiutarti a smettere di fumare: vedo sempre più persone che fumano tranquillamente in casa di amici, anche se questi ultimi non vogliono che i fumi maleodoranti delle sigarette, dei sigari o delle pipe s’infilino illo tempore nel tessuto del divano.
Queste persone non stanno fumando delle sigarette ma hanno probabilmente incominciato a fumare da apparecchi che sembrano sigarette, le cosidette e-sigarette ( o e-cigs). Che cosa sono queste sigarette elettroniche?
L’e-sigaretta produce vapore, da cui il termine vaping, attraverso la combinazioni delle 3 parti che la compongono: Una batteria al litio per ricaricare e dare energia a una e-cig, un atomizzatore che contiene il meccanismo riscaldante che produce il vapore, una cartuccia o un tank che contiene l’e-juice o che ha una quantità prestabilità di e-juice.
L’e-juice è un liquido, che può avere o non avere nicotina, e viene venduto con una gamma di sapori estremamente ampia: dal semplice sapore di tabacco normale, al melone, la camomilla, la coca-cola fino al mango, sono state create moltissime varianti che hanno reso rapidamente il prodotto estremamente venduto e con una distribuzione mondiale.
- Myblu Vape Device Sigaretta Elettronica.
- Eleaf stick Pico Kit Box 75 W Melo 3 Mini Controllo della Temperatura.
- Justfog Sigaretta Elettronica Kit P16A 900 mAh.
- Joyetech eGO AIO Full Kit 1500 mAh.
- Imecig Sigaretta Elettronica 228W Kit B5
- GTx One
Abolito il divieto di svapare nei luoghi pubblici
Da oggi si torna a svapare liberamente nei luoghi di lavoro, nei ristoranti, nei bar, nelle pizzerie e al cinema. Ma non nelle scuole. Grazie ad un emendamento presentato nei
Tre storie di divorzio dalla sigaretta convenzionale. Arturo: “Grazie e-cig”
Gugliemo: “Nel 2010 avevo 44 anni, da quando ne avevo 17-18 fumavo prima poco poi sempre più tanto. Mai avuto voglia di smettere, fumare mi piaceva, pur capendo che si
Si sta svolgendo in questi giorni a San Francisco (California) il congresso annuale dell’American Thoracic Society, importante kermesse di una delle più prestigiose e influenti società medico-scientifiche al mondo, che registra la presenza di oltre 17.000 pneumologi da 90 paesi.
Tra i relatori invitati al primo simposio dell’American Thoracic Society (ATS 2016) dedicato al vapagismo, oltre che a Neal Benowitz, Robbie Robinson, Irfan Rahman, Ilona Jaspers e Jonathan Samet, anche il professore Riccardo Polosa.
Fondata nel 1905 per la lotta contro la tubercolosi , la mission dell’ATS si è evoluta nel tempo per affrontare altre malattie respiratorie emergenti tra cui l’asma, la BPCO, il cancro al polmone, la fibrosi polmonare, la fibrosi cistica, e l’apnea del sonno. Sebbene l’obiettivo più importante per l’ATS rimane quello di migliorare la salute respiratoria attraverso la ricerca e la cura dei pazienti affetti da malattie polmonari fumo correlate, la sua posizione nei confronti della sigaretta elettronica è del tutto ambigua.
“Considerata la dichiarata avversione dell’ATS per le sigarette elettroniche, sono rimasto molto sorpreso di ricevere un invito ufficiale per relazionare al loro congresso annuale – ha commentato Polosa. “Ho subito pensato di avere una opportunitá per spiegare anche ai pneumologi statunitensi quali sono i vantaggi del vapagismo e sul come minimizzare i rischi e massimizzare i benefici di questi prodotti.”
Ed è proprio in questo contesto che si è inserito ieri l’attesissimo intervento del prof. Polosa sulla possibilità di utilizzare la sigaretta elettronica non solo come strumento per smettere di fumare, ma anche come mezzo per migliorare diversi parametri respiratori e qualità di vita nei pazienti fumatori affetti da malattie polmonari.
É noto che i pazienti affetti da asma che fumano presentano una forma di malattia piú aggressiva e che risulta molto meno responsiva agli effetti dei farmaci antiasmatici. Sebbene astenersi dal fumare sia la cosa piú logica da fare per migliorare i sintomi asmatici di questi pazienti, per molti smettere é una missione impossibile.
“Abbiamo ripetutamente dimostrato – spiega Polosa – che l’uso della sigarette elettronica in pazienti asmatici non solo aiuta a smettere, ma assicura effetti benefici a livello respiratorio nel lungo termine”.
Commentando i dati presentati dagli altri relatori, Polosa ci ha tenuto a precisare che molti degli effetti riportati in modelli animali e in linee cellulari in vitro oltre a essere gravati da seri problemi metodologici, non sono direttamente trasferibili alle normali condizioni d’uso del prodotto da parte degli utilizzatori.
Il 17 e 18 Giugno 2016 a Varsavia si terrà il GFN 2016
Supportato anche dalla Lega Italiana Anti Fumo, il GFN è l’unico forum aperto a tutti durante il quale scienza e politica si incontrano per discutere e diffondere le evidenze scientifiche sulla riduzione del danno provocato dal fumo di tabacco e per fornire opzioni di politiche di prevenzione e controllo del tabagismo efficaci.