MILANO «Se tutti coloro che fumano sigarette tradizionali si mettessero a fumare sigarette senza tabacco, salveremmo almeno 30mila vite all’anno in Italia e 500 milioni nel mondo». Umberto Veronesi è incontenibile e sulla possibilità di utilizzo dell’e-cigarette accusa il governo di «remare contro».
«Il dibattito sulla sigaretta tabacco free – afferma l’oncologo nel corso dell’incontro per presentare i risultati di uno studio pilota sull’utilizzo dell’e-cig – si è concentrato soprattutto sul mercato. Chi le deve vendere, quali interessi nascondo e se lo Stato ci deve o può guadagnare. Pochi si sono soffermati sul cuore della questione: la salute dei cittadini. Le centinaia di morti quotidiane dovute al tabacco vengono ignorate ed è ignorato il dolore».
Secondo il professore, attraverso il Monopolio, lo Stato «lucra su questa tragedia invece di combatterla con ogni mezzo che la ricerca scientifica mette a disposizione». L’oncologo torna più volte ad attaccare lo Stato che «rema contro» avendo messo un’imposta del 60% sulle sigarette elettroniche. Imposta che, a suo avviso, ha fatto chiudere i negozi.
Per il direttore dell’Ieo «lo Stato crede di guadagnarci di più con le sigarette tradizionali, senza pensare che, al contrario, ogni anno spende tre miliardi di euro per curare i 50 mila tumori che si sviluppano in Italia a causa del fumo».
Il professore è convinto che bisognerebbe diffondere una e-cig tra i fumatori, certamente super controllata nei suoi parametri principlai, per evitare che chiunque possa utilizzare sostanze e aromi senza alcun controllo. In alcuni paesi questi dispositivi sono addirittura vietati.